ROBERT WALSER- Sulle donne

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Robert Walser, poeta e scrittore svizzero, è venuto a mancare nel 1956. Le sue opere sono in corso di pubblicazione presso Adelphi. “Sulle donne” è apparso per la prima volta nel 1967. È un testo autobiografico, una sorta di diario intimo contenente esperienze quotidiane dell’autore, che coincide con la voce narrante.
Per tutto il manoscritto una lucida onestà intellettuale padroneggia e guida la scrittura. Walser non manca di sottolineare più volte le regole del gioco. Trattandosi infatti di un romanzo autobiografico, lo scrittore, che è anche narratore, deve attenersi ad enunciare unicamente il vero. Colpisce come in un passo del testo Walser si lasci andare a fantasticherie stilistiche per poi confessare immediatamente al lettore che erano frutto della sua immaginazione romanzata. Che sia stata una mossa premeditata o la necessaria conseguenza dell’onestà intellettuale ripetutamente decantata non lo sapremo mai. Fatto sta che “Sulle donne” diviene sempre più una lettura preziosa con l’avanzare delle pagine. Vi troveremo più volte considerazioni sul ruolo dello scrittore e il rischio a cui egli è costantemente sottoposto: trasformarsi sempre più in un “animale da salotto” soffocando il proprio animo inquieto teso a scuotere i propri “riccioli da rivoluzionario”. Il tema dell’estraniazione sociale dello scrittore, inetto nella vita reale, è qui vivo e scorre consapevole tra le pagine del romanzo.
Fino a questo momento il tema delle donne echeggia in lontananza ma non trova ancora la sua degna collocazione. Punto di svolta nella narrazione è generato dalla cosciente digressione sul significato di “teoria” e “teorizzare” che vengono contrapposti alla realtà che è vita concreta, palpabile. Qui trova la sua delicata esplosione il tema dell’amore per le donne e in particolare l’amore per Erna, alla quale saranno dedicati numerosi versi poetici. L’amore per le donne riesce ad emergere in quanto “amore” è un sentimento reale e percepito, che riesce a far tremare lo scrittore mentre ne scrive, esatto opposto della speculazione teorica, spesso, fine a se stessa.
“Di quella che forse è la somma tra le felicità: poter essere innamorati, innamorati non solo in apparenza, ma anche nella realtà, così come è capitato a me”.
In questa romantica accezione il titolo “Sulle donne” riesce a cogliere la vera essenza del romanzo. Lo scrittore acquisisce una progressiva consapevolezza dell’importanza di questo travolgente sentimento nella propria vita, sentimento che solo le donne sono in grado di evocare nel suo spirito.
“Accettabile pensiero riguardo alle donne in generale: è bello e utile conoscerle, ma è parimenti utile, e se del caso ancor più bello, grazie all’esatta cognizione delle loro peculiarità, soccorrerle e servirle”

MicrocosmiFrancesca Vergani

4 pensieri riguardo “ROBERT WALSER- Sulle donne

  1. L’ho letto di recente perché dovrò scrivere un articolo in merito. Premetto che di Walser non ho letto altro ma questo volume in particolare non mi ha comunicato nulla. Sinceramente in molti punto ho trovato il testo difficile da seguire..il libro si presenta come una sorta di diario ma è più come un taccuino dove l’autore ha scritto tutto ciò che gli passava per la testa senza un’organicità di fondo. Mi ha molto delusa sinceramente.

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    1. Bisogna sicuramente tenere presente gli anni in cui è stato scritto. È molto lontano da ciò che si può pensare oggi circa le donne. Il narratore rimane lucido per tutta la narrazione e la padroneggia coscientemente, questo lascia poco spazio alla parte sentimentale. Credo rispecchi fedelmente il modo di vivere e pensare degli anni in cui Walser è vissuto. Detto ciò concordo a pieno sulla mancanza di organicità. È proprio una raccolta di esperienze e annotazioni, un diario insomma, non a caso l’opera è stata pubblicata postuma (probabilmente fosse stato per Walser non sarebbe mai apparsa). Unico filo conduttore, forse effettivamente un po’ forzato, sono le donne. Comunque è un piacere aver sentito il tuo parere 🙂

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      1. Senza dubbio, l’epoca era ben diversa dalla nostra 😉 diciamo che anche il titolo, a mio avviso, è ben poco attinente perché lungo tutta la narrazione ho avuto l’impressione che Walser fosse distratto da ben altro e che le donne, in realtà, fossero un interesse marginale per lui (almeno in questo caso specifico). A parte qualche breve menzione alle donne, giustamente citata nel tuo articolo, per il resto il testo è ricco di episodi sganciati l’uno dall’altro e questa sua mancanza di organicità non contribuisce a fare amare il libro.
        E’ stato un piacere scambiarsi opinioni in merito e grazie per la sollecita risposta 🙂

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      2. Si, il titolo effettivamente trae in inganno. Infatti ho scritto anche io che il tema delle donne echeggia solo in lontananza per circa 3/4 dell’opera. La svolta romantica verso la fine ho trovato che fosse però risolutiva e che quasi desse un senso alle riflessioni precedenti circa il ruolo dello scrittore e il teorizzare. Sono altresì sicura che se avesse potuto scegliere non l’avrebbe intitolato così. È stato un vero piacere 😊

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